Il potere dell’immaginazione

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Il potere dell’immaginazione

“Se lo puoi immaginare lo puoi fare” – Walt Disney

Tutti noi siamo esseri pensanti in grado di immaginare. È qualcosa che facciamo continuamente, spesso senza rendercene conto e che è necessaria e fondamentale nella nostra vita. Nessun comportamento potrebbe essere attuato se noi non fossimo in grado di immaginarcelo prima, ed è questo quello che facciamo, anche inconsapevolmente.

Ma una volta scoperta questa cosa possiamo fare riflessioni molto importanti: se alleno la mia immaginazione e divento in grado di vedermi capace e competente in azioni e situazioni sempre più complesse, allora potrei essere anche più sicuro nella vita reale di tutti i giorni, o nelle situazioni che richiedono una buona performance. È ciò che accade nello sport a qualsiasi livello: gli psicologi sportivi o i coach utilizzano moltissimo l’immaginazione di chi allenano per aumentare la performance. Il corpo fa quello che la mente pensa è una verità ormai asso­data.

L’immaginazione gui­data è una forma di comunicazione tra il corpo e la mente, di cui pos­siamo disporre quando vogliamo. E’ una forma di rilas­sa­mento pro­fondo basata sulla crea­zione di imma­gini o scene men­tali attra­verso l’immaginazione. L’immaginazione gui­data sfrutta l’immaginazione crea­tiva, che è assai più imme­diata del pen­siero ana­li­tico, con lo scopo di creare imma­gini posi­tive per il nostro benes­sere. Le imma­gini creano pace, calma e tran­quil­lità. Attra­verso l’uso dell’immaginazione gui­data si rie­sce ad eli­mi­nare lo stress e rag­giun­gere il pro­prio luogo inte­riore, dove pos­siamo fer­marci a riflet­tere con chia­rezza sui nostri pro­blemi. Basta que­sto a creare di per se le con­di­zioni favo­re­voli per aumen­tare il benes­sere e la serenità.

Con l’immaginazione gui­data, si imma­gina una scena pia­ce­vole, presa dall’esperienza per­so­nale , da un luogo natu­rale o meglio ancora creata dalla fan­ta­sia. In seguito ci si con­cen­tra su que­sta scena aggiun­gendo più det­ta­gli pos­si­bili, fin­ché si è completamene presi e assor­biti dalla scena imma­gi­nata. Durante que­sta fase di atten­zione con­cen­trata si è tranquillamente rilas­sati, distanti dalle preoccupazioni del mondo esterno. Più pro­fonda è l’esperienza, più pia­ce­vole risulta. Que­sta è l’essenza dell’immaginazione guidata.

Atti­vità di medi­ta­zione o di sem­plice rilas­sa­mento come l’immaginazione gui­data, pos­sono avere inoltre effetti bene­fici sul dolore, l’ansia, la stan­chezza e studi recenti suggeriscono che può influen­zare il sistema immune.

Ognuno di noi può impa­rare ad uti­liz­zare l’immaginazione gui­data. Alcuni riu­sci­ranno da subito, per altri sarà que­stione di pazienza e un po’ di perseveranza. Imma­gi­nare è una qua­lità dell’essere umano, quindi è impos­si­bile non riu­scire facendo un po’ di pra­tica. Dav­vero non serve altro che perseveranza e pratica.

In questo articolo voglio farvi conoscere una delle tecniche che utilizzo anche a studio in ambito psicoterapeutico e che permette di accedere e sfruttare le nostre risorse interiori.

Questo esercizio è stato tratto dal libro “Mi vado bene?” di Michele Giannantonio, e lo reputo un valido strumento utile a diverse cose, come darsi la possibilità di ritrovare la calma, sviluppare un pensiero positivo, aumentare il senso di autostima. Spesso lo utilizzo nelle mie terapie, ma è facilmente replicabile da chiunque con un po’ di allenamento.

Prima di tutto però occorre stilare una lista di almeno 10 punti che rappresentano gli obiettivi e i successi che avete raggiunto nella vostra vita. Non pensate solo alle grandi cose o ai classici obiettivi adulti, ma cercate di proiettarvi anche in tempi diversi, quando quei successi, che forse ora vi sembrano banali e scontati o infantili, erano invece importanti: il primo bacio, l’esame di terza media o di maturità che avete superato, la prima volta che siete riusciti a dirne quattro a chi vi stava davvero antipatico o vi aveva fatto un torto etc. Scrivetele su un foglio come se fosse una lista.

 

Se volete la lista potrà essere più lunga, ma non più breve, perciò se non siete riusciti a completarla, riflettete ancora e cercate anche tra quei successi o obiettivi raggiunti che pensate non siano importanti oggi ma che lo sono stati un tempo.

Una volta completata la lista rileggetela tre o quattro volte, e poi scegliete quel successo che avreste voglia di rivivere ora, assaporando quelle sensazioni positive che erano legate alla situazione, ma che vorreste avere anche oggi nella vita che state vivendo in questo momento.

Scelto il successo dobbiamo metterci nelle giuste condizioni per eseguire il nostro esercizio di visualizzazione. Si comincia concentrandosi sulla respirazione, che è sempre il punto di partenza per il rilassamento. Trovate un posto comodo, che sia una poltrona, un letto, un divano, e dapprima ascoltate ad occhi chiusi il vostro modo di respirare, senza apportare modifiche. Quando avete capito il ritmo naturale del vostro respiro, portate una o entrambe le mani sulla pancia, e fate dei respiri leggermente più profondi, inspirando dal naso ed espirando dalla bocca appena socchiusa, gonfiando la pancia. Dovete sentire che la vostra mano sulla pancia si alza lievemente.

Rimanete in ascolto del vostro corpo che con i vostri tempi si rilassa: ad alcuni basteranno pochi secondi, per altri serviranno diversi minuti, ma non forzate mai la mano, lasciate che il vostro respiro segua i suoi ritmi.

Quando vi sentirete sufficientemente rilassati immaginatevi in una stanza molto gradevole nella forma e nei colori dove c’è uno schermo davanti a voi che potete posizionare alla giusta distanza. Potete fare ciò che volete con quello schermo: avvicinarlo, allontanarlo, alzare e abbassare il volume, cambiare prospettiva, colori, ingrandire o rimpicciolire le immagini. Lasciate che compaiano su quello schermo le immagini o brevi filmati che riguardano gli obiettivi e i successi che avete raggiunto e che erano nella lista, lasciate che la vostra mente faccia scorrere le immagini, senza guidarle. Mentre lo spettacolo va avanti chiedetevi ancora una volta quale successo vorreste rivivere adesso, quale sensazione vorreste che facesse parte della vostra vita adesso. Quando avete capito questo fermate l’immagine, come se poteste spingere il tasto “stop” su un telecomando, e ingrandite questa immagine quanto più potete. Osservatela attentamente e prestate attenzione alle sensazioni che vi suscita ora, in questo momento. Poi avvicinatevi allo schermo fino a toccarlo, anzi…fino a entrarci dentro! Ora siete lì, in quel momento, per una seconda volta e potete provare adesso le sensazioni di allora, il vostro corpo può sentire adesso ciò che sentiva allora. Trovate una parola o una frase che descriva questa sensazione positiva di adesso nel rivivere quella situazione, come per esempio “successo”, “sicurezza”, “bravo/a”, “sono forte”, “sono capace”, “posso farcela” o cose simili, e ripetetevi questa frase o parola fino a sentire che risuona chiaramente dentro di voi.

 

Ora potete uscire dallo schermo e ritrovarvi in quella stanza gradevole nella forma e nei colori con davanti lo schermo stavolta spento, ma con in testa la parola o la frase che racchiude quelle sensazioni positive che vi porterete dietro anche dopo questa esperienza di visualizzazione. Tornate a concentrarvi sul vostro respiro e cominciate gradualmente a risvegliare il vostro tono muscolare, fino a tornare pienamente consapevoli del vostro corpo. Fate due respiri profondi a pieni polmoni e riaprite gli occhi. Alzatevi lentamente dalla vostra posizione e appuntatevi quella frase o quella parola che risuonava nella vostra testa…portatela con voi nei giorni a venire e quando vi sentirete più ansiosi o preoccupati rileggetela e risalite alle sensazioni che vi aveva suscitato.

Potete ripetere questa esperienza di visualizzazione tutte le volte che vorrete e vi accorgerete che più vi allenate, più le immagini saranno nitide, si aggiungeranno particolari, le sensazioni saranno più chiare.

 

Questa tecnica, come altre esperienze immaginative che si possono usare, serve a risvegliare e amplificare emozioni e sensazioni positive che possano rimetterci in contatto con la parte “funzionale” di noi: quella parte che ci fa affrontare le difficoltà della vita con la giusta dose di determinazione ed ottimismo, che ci fa rialzare dopo la caduta, che ci aiuta a scrollarci di dosso le preoccupazioni inutili che ci appesantiscono l’esistenza, riportando la nostra attenzione sulle azioni produttive e concrete che possono migliorare la qualità della nostra vita.

Come già ho detto, con costanza e allenamento possiamo ottenere ottimi risultati, ma se non funziona, due possono essere le più probabili motivazioni: o scegliamo sempre momenti in cui siamo di fretta e non diamo il giusto spazio all’esperienza, o stiamo vivendo un periodo in cui l’ansia è talmente intensa e costante da non permettere spazio ad altro. Mentre nel primo caso basterà scegliere con cura il momento da dedicare al nostro benessere, nel secondo caso è necessario l’intervento di un aiuto specialistico che ci guidi nel riscoprire le nostre risorse e nella risoluzione del problema.

 

N.B.: l’esercizio proposto è tratto dal libro di Michele Giannantonio “Mi vado bene? Autostima e assertività”, edito da Erickson.

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